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Sopra tutto Invictus

Eastwood, Freeman a Damon sul set di Invictus

Non ho alcun dubbio sulla notizia da proporvi come apertura de “Il brusio della rete” di questa settimana: è uscito anche in Italia “Invictus”, il nuovo film di Clint Eastwood – attimo di rispettoso silenzio per Sua Maestà il miglior regista vivente del mondo – con Morgan Freeman e Matt Damon. La storia è tratta dal libro di John Carlin tradotto recentemente anche in italiano con il titolo “Ama il tuo nemico. Nelson Mandela e la partita di rugby che ha fatto nascere una nazione” (ed. Sperling&Kupfer) e racconta di come Mandela cercò un punto di contatto tra le “due nazioni” del neonato Sudafrica appena uscito dall’apartheid mediante la coppa del mondo di rugby del 1995. A mio avviso un film imperdibile come tutto ciò che l’Eastwood regista ha prodotto. Per chi volesse approfondire l’argomento e gettare uno sguardo anche al di là del film il materiale on line o cartaceo non manca. Per prima cosa vi suggerisco la bella e interessante recensione firmata da Giancarlo Zappoli per il sito Mymovies.it, così come l’altrettanto emozionante articolo in merito di Roberto Saviano per La Repubblica. Oltre al già citato libro di Carlin consiglio, infine, per chi volesse approfondire l’aspetto storico-politico del Sudafrica, della colonizzazione bianca e dell’instaurazione del successivo regime di apartheid l’agile volume di Mario Zamponi “Breve storia del Sudafrica” edito da Carocci. Per chi volesse invece leggere qualcosa di più approfondito sul lavoro di Clint Eastwood segnalo l’omonimo libro edito da Marsilio e curato da Giulia Carluccio. L’ho ordinato ormai da due mesi e se la Mondadori si degna di farmelo arrivare lo potrò recensire su Pegasus Descending.

Puntata particolarmente cinematografica quella che state leggendo. Dopo “Invictus” rimaniamo in ambito “grandi registi” con l’intervista a Steven Spielberg pubblicata su La Stampa e firmata da Lorenzo Soria in occasione della presentazione della nuova serie in dieci puntata di “The Pacific”. Dopo “Salvate il soldato Ryan” e la bellissima serie tv “Band of Brothers” (di cui vi consiglio anche il saggio dello storico Stephen Ambrose sulla compagnia Easy da cui la serie è tratta) Spielberg torna a solcare i campi di battaglia della Seconda Guerra Mondiale attraverso un iperrealismo semplicemente straordinario. Peccato che chi, come il sottoscritto, non possiede il collegamento a Sky non potrà vederla, dovendo rimanere in religiosa e speranzosa attesa di un passaggio, anche notturno, su una tv in chiaro. Improbabile. Per maggiori informazioni e curiosità vi rimando al pezzo di Adamo Dagradi pubblicato su L’Arena.it. sempre di Dagradi un breve articolo su una curiosa e inquietante vicenda marginalmente cinematografica. Leggere per credere.

Per quei tre o quattro che non vorranno vedere “Invictus” le uscite settimanali propongono anche il nuovo film con Denzel Washington che già avevo inserito tra i supposti migliori film del 2010, “The book of Eli”, che per il mercato italiano è diventato un cagoso “Codice Genesi”. Puah. Altre news cinematografiche nel pezzo di Claudia Morgoglione, ormai un’affezionata de “Il brusio della rete”, sempre per La Repubblica.

Se di “Shutter Island” avevo già parlato con dovizia di particolari un paio di settimane fa, ancora non vi avevo proposto nulla né sul libro né sulla graphic novel che ne è stata tratta. Per quanto riguarda il fumetto, quindi, vi rimando alla recensione di Giorgio Fontana su Il Sole 24 Ore, mentre per il romanzo vi suggerisco il commento di Alessandra Buccheri per L’Angolo Nero de “L’isola della paura” di Dennis Lehane. Che volete di più?

Anche se in Italia sembra che non legge un cazzo di nessuno, diversamente i festival dei libri e della lettura spuntano fuori come funghi un po’ da tutte le parti. Un Comune che voglia dirsi serio deve avere, al giorno d’oggi, un suo festival letterario. Altrimenti fuffa. Vuoi che Roma rimanga indietro. Manco per idea. E allora beccatevi, amici romani, il nuovo “Libri come”, festival che dal 25 al 28 Marzo porterà nella capitale una pulmanata di scrittori che spiegheranno ai molti ascoltatori e ai quattro lettori come si scrivono i libri. Con la penna o con la tastiera, per esempio? E io pago.

Per concludere mi si perdoni questa nota personale, una sorta di sms al mio amico Matteo, grande esperto e appassionato di fumetti. Visti i prezzi che girano mi sa che ti conviene iniziare a mettere i 50 centesimi nel porcellino-salvadanaio. Leggete la notizia pubblicata da Il Messaggero e capirete.

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